Otto giocatori, un campo, un pallone e due porte. Sono questi gli elementi che promuovono un nuovo sport in Italia: il Powerchair Football, per dirla in italiano calcio in carrozzina, disciplina all’avanguardia che ha avuto origine in Francia nel 1978.
L’idea ha preso spunto dal calcio e vede come suoi protagonisti persone disabili che utilizzano sedie a rotelle a motore elettrico. Il regolamento prevede quattro giocatori per squadra, numero che comprende anche il portiere, cambi liberi, un pallone di 13 pollici di diametro (33 centimetri) giocato in una palestra o un campo da basket/calcetto con pavimentazione liscia per la durata di due tempi di venti minuti ciascuno.

Nonostante la origine non recente, il Powerchair Football è approdato in Italia nel 2017 grazie all’opera di Diego D’Artagnan, recatosi in prima persona in Francia per studiarne gli aspetti. Dal 2010 Diego è ideatore e fondatore per l’Italia del calcio per disabili in carrozzina a motore, appunto Powerchair Football. Seppur sia arrivata in Italia in ritardo rispetto alle altre parti del mondo, la disciplina sportiva si è diffusa velocemente a partire dalle regioni del sud: in particolare nella Basilicata, Puglia e Campania dove si sono svolti i primi veri incontri giocati. Tra l’altro, sabato 25 gennaio a Cisterna di Latina si terrà il primo raduno nazionale (Donato 340.3871781 – oltresport2.0@gmail.com).

Dal 2017 la Federazione Italiana Sport Paralimpici e Sperimentali (FISPES) si è occupata della disciplina, inglobata e regolamentata attualmente dalla Federazione Italiana Wheelchair Hockey (FIWH). La strada da fare è ancora lunga, ma ci auguriamo che questa disciplina possa avere un riscontro maggiore ed essere praticata in tutto il paese, in modo da dare la possibilità a chi ancora non l’ha provato, di praticarlo e gridare “Goal” anche stando seduto su una carrozzina.
